Gravidanza in movimento, alla scoperta delle proprie possibilità, di nuove forme di nell’agire quotidiano, in sintonia con un periodo della vita che per la donna è di massima apertura e creatività. E’ il pensiero di Elena Cerruto, responsabile didattica del Centro Sarabanda di Milano, danzatrice e danzaterapeuta, operatrice shiatsu e insegnante Feldenkrais, che da oltre 20 anni lavora con le donne in gestazione, aiutandole a sentirsi comode, libere e in salute nella trasformazione fisica e psichica che vivono durante i nove mesi di attesa.
Ho intervistato la collega Elena Cerruto per chiederle innanzitutto il legame tra il Metodo Feldenkrais e il suo percorso di danzaterapeuta:
Con le donne in gravidanza ci lavoro da tantissimi anni e in questi ultimi mesi, dopo aver seguito la Formazione per diventare insegnante del Metodo Feldenkrais, mi sono specializzata nel programma ideato da Alan Questel, trainer Feldenkrais, chiamato Pregnant Pauses. Il Metodo Feldenkrais è infatti in perfetta sintonia con quello che già da anni ho sperimentato, ossia che è fondamentale tenere presente la globalità della persona, in questo caso arricchita dalla simbiosi con il nascituro.
Quali sono i punti in comune con la danzaterapia e il Metodo Feldenkrais nell’approccio alle gestanti? La base comune è l’accoglienza di quello che c’è. Le donne, quando arrivano con disagi, dolori, paure, al punto a volte da percepirsi come fossero in uno stato di malattia, hanno la possibilità di sentirsi accolte e sostenute, riconoscendo le peculiarità del loro nuovo stato. Questo è il primo passo che permette loro di acquisire fiducia in se stesse, lasciarsi andare e poi darsi la possibilità di sperimentare modi nuovi di muoversi: più agevoli e liberi, eliminando sforzi inutili e tensioni di cui spesso non sono consapevoli. L’ascolto e l’accoglienza portano infatti alla consapevolezza, a poter sentire di andare bene così come si è, a individuare le grandi potenzialità di una fase della vita che è sì impegnativa, ma ricca di risorse. Le sequenze di movimento delle lezioni di Consapevolezza Attraverso il Movimento hanno come primo effetto quello di poter lasciare andare abitudini limitanti. In seguito danno la possibilità di riorganizzare il proprio corpo assecondando la trasformazione in atto, imparando modalità “altre”, non secondo una tecnica o modelli da seguire, ma semplicemente scoprendo le possibilità individuali e questo ha ovviamente un effetto positivo anche sul piano psicologico. Si piacciono di più, si sentono più autonome, più libere, più padrone di sé e vivono la gravidanza come una opportunità, quale essa è, anziché subirla come una limitazione. In che cosa consiste il programma Pregnant Pauses? Di fatto è puro Metodo Feldenkrais, ma il merito di Alan Questel è stato quello di selezionare le lezioni più adatte alle future mamme, di avere una particolare attenzione alle posizioni e al linguaggio, in modo da rassicurarle sul fatto di non incorrere in movimenti errati. Inoltre il programma punta sull’effetto che ha il Metodo Feldenkrais di calmare il sistema nervoso, come è ormai convalidato da più voci della scienza odierna. Si potrebbe dire che Pregnant Pauses è una versione del Metodo Feldenkrais particolarmente attenta alle gestanti ed è questo a mio parere il merito di Alan Questel, l’essere stato particolarmente sensibile ai loro bisogni. Capita che le donne in gravidanza tendano a limitare i propri movimenti, mentre invece la gravidanza stessa permette una grande libertà e varietà di movimenti, sempreché siano fatti nell’ascolto e nel rispetto di sé. Il grande valore del pensiero di Moshe Feldenkrais è di aver parlato di consapevolezza del movimento, in quanto il movimento riguarda contemporaneamente piano fisico, pensiero, emozione, sensazione. Nel momento in cui la persona è consapevole, diventa attenta a non farsi male, senza bisogno che qualcun altro le dica se si muove in modo corretto o no. Inoltre scopre perché sentiva dolore a muoversi come faceva in precedenza. Libera quindi le sue potenzialità, con un effetto sullo stato d’animo e sull’autostima. Possiamo quindi affermare che la gravidanza non è un limite al movimento? Assolutamente, anzi, è il momento di massima creatività, perché ti spinge a fare le cose in modi diversi, in quanto il tuo corpo continua a modificarsi. Il fare scoperte nuove è parte stessa della gravidanza, momento in cui una creatura cresce dentro di te, occupando sempre più spazio e modificando le tue funzioni, l’agire, il sentire, il pensare, l’osservare te stessa e il mondo… quindi è perfetta per intraprendere un percorso con il Feldenkrais, che stimola proprio questa curiosità su se stessi e sulla propria relazione con il mondo. Da danzatrice ho sempre sostenuto che la gravidanza è il momento più adatto per danzare e le mie allieve lo hanno dimostrato. Io stessa sono stata un’allieva Feldenkrais per tanti anni prima di fare la Formazione e ho avuto enormi benefici, anche dopo il parto. Hai accennato ai bisogni delle donne in gravidanza, quali sono i più evidenti? Le donne spesso accusano stanchezza. Allora anziché negarla oppure viverla come inadeguatezza ai ritmi richiesti dalla vita odierna, è interessante “stare con” quella stanchezza e scoprire da dove arriva. In questo processo aiuta il fatto che le lezioni iniziano stando sdraiate, magari con supporti laddove si sente tensione o scomodità. La donna si sente accolta e confortata, non giudicata, e quindi è più disponibile all’ascolto e a sentire quelle tensioni che le succhiano energie e che provocano stanchezza, per poi esplorare nuovi modi di muoversi che risultano più funzionali ed economici nell’agire quotidiano. Il tutto avviene nel pieno rispetto della persona e penso che questo sia uno dei valori del Metodo Feldenkrais: non attivare la resistenza, che porta a una lotta con se stessi inutile e dannosa, non soltanto a livello fisico. Assecondare il sistema nervoso dà la possibilità di calmarlo e di renderlo disponibile a percorrere strade nuove. Il movimento nel Metodo è infatti un mezzo per dialogare con il cervello e permettere cambiamenti a livello neuronale, che sono possibili in quanto il cervello è plastico. Oggi lo affermano anche le neuroscienze, Feldenkrais lo aveva intuito attraverso lo studio e la pratica delle arti marziali, l’approfondimento della neurofisiologia, della psicologia, delle leggi biomeccaniche, l’osservazione dello sviluppo motorio del bambino e l’autosservazione e una riabilitazione personale in seguito a un incidente al ginocchio. Inoltre non dimentichiamo che era un ingegnere. Dove insegni il tuo programma? Il programma si chiama GraviDanza in Movimento e comprende Pregnant Pauses con Metodo Feldenkrais, Danzaterapia e Shiatsu. Conduco i corsi al Centro Anabasi, allo Shaolin Temple e a L’Altro Spazio, tutti a Milano. Sono ovviamente disponibile a portarlo in altre realtà che siano interessate. In questa attività collaboro con Monica Curioni, insegnante Metodo Feldenkrais anche lei autorizzata a insegnare Pregnant Pauses, che da 25 anni propone shiatsu e tuina alle donne in attesa.
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