Mi capita spesso di sentire o di leggere indicazioni per ottenere una buona postura in cui si suggerisce di rafforzare i muscoli addominali e lo stesso consiglio viene dato per lo più alle persone che soffrono di mal di schiena, in particolar modo alla zona lombare. Non è sbagliato avere addominali forti e nemmeno rafforzare qualsiasi altro gruppo muscolare, ma è importante fare alcune precisazioni:
1. le nostre azioni sono guidate da un sistema nervoso che controlla muscoli e ossa secondo una gerarchia precisa: se vogliamo ottenere un vero cambiamento nella postura – e nei movimenti – dobbiamo rispettare le caratteristiche di questo sistema. Lo possiamo fare soltanto con strategie che incidano a livello neurologico. Si tratta di andare oltre il livello intellettuale, quello astratto e teorico, per raggiungere la parte intuitiva e istintiva del cervello, quella che controlla i movimenti e per dialogare con quella parte dobbiamo usare il suo lo stesso linguaggio, che non è fatto di parole, ma di sensazioni.
2. L’essere umano è un sistema integrato e interconnesso: in ogni movimento è coinvolta l’intera persona e non soltanto gruppi muscolari. Esercitare un gruppo di muscoli in modo isolato non è ciò che ci serve per migliorare un movimento, semplicemente perché non è ciò che accade nella realtà quando compiamo una qualsiasi azione. Se vogliamo aumentare la nostra forza, migliorare la nostra precisione, affinare i gesti ci occorre un lavoro globale sul movimento.
3. La postura non è una una forma ideale. Spesso quando parliamo di postura visualizziamo una posizione statica, ma è una costruzione mentale non corrispondente alla vita reale, dove ci muoviamo continuamente, a partire dal respiro, che modifica la nostra postura di momento in momento. La realtà è un continuo fluire, un cambiamento e passaggi di movimento tra l’in e l’es del respiro e tra un’azione e un’altra. Se vogliamo lavorare sulla postura dobbiamo lavorare sul movimento e sull’intera persona, visto che ogni movimento coinvolge l’intero corpo, assieme al pensiero, alle emozioni, ai sentimenti. Per approfondimenti puoi leggere La postura come concetto dinamico.
I miei consigli per una buona postura non sono una serie di regole o di istruzioni, perché sarebbero correzioni calate dall’esterno e per il sistema corpo-cervello non hanno senso. Se chiedo ad esempio si dice a qualcuno di “raddrizzarsi”, si correggerà momentaneamente per poi tornare alle sue abitudini. Non solo, si correggerà secondo un’idea astratta di “diritto” che no corrisponde alla realtà (basti pensare che la colonna non è diritta, ma è formata da quattro curve). La nostra postura e il nostro modo di muoverci sono dettati da schemi neuromotori insconsci: le abitudini, come le chiamava Moshe Feldenkrais, fondatore del metodo di autoeducazione neuromotorio che sta alla base di MovimentoSano. Per cambiare le abitudini a nostro vantaggio quando esse ci limitano o ci danneggiano, dobbiamo lavorare sulla parte inconscia che le ha determinate, utilizzando il linguaggio dei sensi. Da queste considerazioni nascono i 6 consigli di MovimentoSano per una buona postura:
1. Porta attenzione alle tue sensazioni
Ogni sensazione è un’informazione a quella parte inconscia del cervello che controlla il movimento: il respiro, l’appoggio dei piedi e delle parti del corpo a contatto con qualsiasi superficie, la comodità o la scomodità, le tensioni… ascoltati, semplicemente. Se sei comodo/a, se hai bisogno di cambiare posizione, se hai voglia di toccare qualche parte dolente o affaticata…
2. Senti, scopri e utilizza il tuo scheletro
Molti esercizi posturali si riferiscono ai muscoli, ma l’attenzione ai muscoli ti imprigiona in dettagli non utili per diventare consapevole del tuo movimento. Lo scheletro, se ben allineato, supporta il nostro peso senza alcuno sforzo muscolare. Ne nasce un senso di stabilità che ci permette di muoverci liberamente in ogni direzione, utilizzando la trasmissione della forza in modo diretto tra una parte e l’altra del nostro corpo. Se lavori sullo scheletro i tuoi muscoli faranno lo stretto necessario, evitando sforzi, tensioni e dolori. Inizia a percepire le ossa nel loro contatto con le superfici (sedia, tavolo, pavimento, schienale ecc.) Puoi leggere a tale proposito l’articolo La funzione dello scheletro.
3. Elimina lo sforzo degli occhi
Gli occhi sono un organo di senso connesso alle funzioni di movimento. Le tensioni agli occhi non solo inficiano la nostra vista, ma limitano anche i nostri movimenti e anche in questo caso si tratta di abitudini inconsce, per cui ti consiglio di scoprirle per poterle modificare e usare gli occhi in modo più efficace. I nostri stili di vita del resto non aiutano un corretto uso degli occhi, che rimangono molto tempo fissi sugli schermi, che siano del pc, del cellulare o della televisione. A volte permetti agli occhi di riposarsi appoggiandovi sopra i palmi delle mani, vai con il pensiero alla parte posteriore degli occhi e quando li riapri ammorbidisci lo sguardo pensando di guardare da “dietro”. Per un approfondimento e alcuni suggerimenti puoi leggere l’articolo Occhi e movimento: una porta per la consapevolezza.
4. Respira in modo completo
Il respiro incide in modo profondo sulla nostra postura e sulla qualità dei nostri movimenti, oltre che sulla salute in generale, anche a livello emotivo e psicologico. Un buon respiro è versatile e si adatta continuamente a ogni posizione o azione e può aiutarci a eliminare stress e blocchi emotivi. Un respiro completo coinvolge l’intera persona; spesso invece si respira soltanto con alcune parti perché in altre la muscolatura è contratta, limitando il movimento. Se ti senti il respiro corto o affannato, porta attenzione alla fase dell’espiro e poi allungala, permettendoti di far uscire tutta l’aria e di fare anche una breve pausa alla fine, aspettando che l’inspiro arrivi da sé. Puoi provare con la lezione audio Respirazione completa 1.
5. Cerca l’equilibrio
Essere in equilibrio è di fatto sentirsi in una posizione di buon sostegno (che non è statico) e non di sforzo, come ho accennato al punto 2 riferendomi alla funzione dello scheletro. Significa potersi muovere da qualsiasi posizione, in qualsiasi direzione, senza doversi riorganizzare e potendo fermare il movimento in qualsiasi punto per tornare indietro secondo il principio di reversibilità. Per trovare un equilibrio dinamico senza tenere in tensione la muscolatura, puoi fare movimenti piccoli e lenti, come ad esempio traslare il peso da un piede all’altro o compiere piccole oscillazioni, trovando un buon punto di appoggio dei piedi al di sotto delle anche, così da trovare il “punto neutro”, quello in cui non senti alcuno sforzo per rimanere in piedi.
6. Muoviti dal centro
Non sono le braccia, le mani, le gambe, i piedi a compiere un’azione, sei sempre tu, nel tuo essere intero, e la parte più potente è il tuo centro: il bacino, che contiene i muscoli più profondi e più grandi del corpo, connesso alla colonna vertebrale, nella sua possibilità di muoversi in tutte le direzioni e di dare sostegno alla testa che allora sarà leggera. L’agilità della braccia e delle mani, la forza delle gambe, in una parola il buon uso degli arti (la periferia del tuo corpo) dipendono da un centro forte, tonico, elastico, flessibile e mobile. Prova a coinvolgere il bacino nei tuoi gesti, semplicemente muovendolo nelle direzioni in cui vuoi andare. Per approfondire puo leggere Scopri il potere e le funzioni del bacino.
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