Ho bisogno di alleggerire le spalle,
perché è da troppo tempo
che sono cariche di pesi
che non ho voluto, non ho chiesto.
E poi ci sono sotto le mie ali,
ci sono io…
che ho bisogno di volare.
Alda Merini ci dona un’immagine bellissima delle nostre spalle, spalle come ali che vogliono aprirsi, alleggerirsi, dispiegarsi per farci spiccare il volo… un’immagine che ci parla di libertà, di un movimento armonioso e fluido, leggero e piacevole. Mentre invece spesso sperimentiamo tutt’altro: limitazione, tensione, bruciore, dolore.
In concomitanza con la menopausa si parla addirittura di “spalle congelate” e pare che le donne afflitte da questo disturbo siano molte. Ebbene, se impariamo a “mettere l’olio” alle nostre articolazioni anziché forzarle continuamente, le nostre spalle possono “respirare” a ogni età, evitando di infiammare i tessuti, ed essere libere dal dolore.
La libertà delle spalle dipende innanzitutto da un buon uso dell’articolazione, ossia del movimento della testa dell’omero nella sfera glenoidale. E per farne un buon uso, è fondamentale poter conoscere e sperimentare su se stesse questo movimento articolare. Noto che molte persone quando alzano le braccia forzano e usurano proprio l’articolazione, infiammando tessuti, nervi e muscoli.
Potrebbe sembrare complicato o difficile “percepire” un’articolazione, invece non lo è affatto. E’ molto più facile di quanto si creda e con pochi, semplici movimenti si può mettere l’olio alle articolazioni, salvaguardando la cartilagine e permettendo al liquido sinoviale di fluire, ai tessuti di mantenere la loro elasticità, alla muscolatura di lavorare in modo armonico. Percepire l’articolazione nel movimento ci permette anche di far trovare alla spalla la sua giusta collocazione quando è a riposo: le spalle sono appese al cingolo scapolare, mentre quante volte senza accorgercene le teniamo in posizioni innaturali, o per abitudini non ottimali (come spalle chiuse) o perché cerchiamo di stare diritte e allora le portiamo troppo indietro, bloccando il respiro nella parte alta.
Poter percepire il movimento articolare è il primo passo per tracciare e scoprire i molteplici sentieri della spalla: nel cingolo scapolare innanzitutto e nei collegamenti con le vertebre cervicali e le prime dorsali, per poi proseguire fino all’articolazione temporomandibolare. A questi sentieri muscolo-scheletrici, si aggiungono le funzioni e le parti più viscerali, come l’uso degli occhi e della lingua e in generale dell’apparato fonatorio. Detto in parole semplici: se stringiamo i denti, se teniamo la lingua in tensione, se d’abitudine puntiamo lo sguardo, se il petto è trattenuto e poco mobile non stupiamoci di avere dolori cervicali o alle spalle. Potete provare a fare una delle azioni citate e sentire come risponde a livello del petto e della zona tra le scapole e di conseguenza sulla libertà delle spalle. Spalle leggere significa anche gola ampia, labbra morbide, lingua rilassata, sguardo aperto, pelle della fronte liscia, pelle intorno agli occhi distesa, quindi significa aprire gli organi di senso, aprendosi alle sensazioni, che è quello che intendo quando parlo di sensualità.
Quando le spalle sono libere e “appese”, anche le braccia sono libere e possono disegnare un’ampia gamma di movimenti, da quelli più ampi, scattanti e veloci a quelli più piccoli, precisi, sottili. Il peso delle braccia, se abbiamo spalle libere, può essere scaricato fino ai piedi, quindi al suolo. Mentre invece più “teniamo” e più fatica facciamo a mantenere l’equilibrio, a muoverci con libertà, a respirare, in una parola a vivere.
Da queste osservazioni nasce il prossimo corso online dedicato al benessere femminile: “Le mie spalle le mie ali”, composto da 10 incontri di un’ora e mezza, costo 120 euro.
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