Se ami la corsa, sono sicura che vuoi sempre migliorare e soprattutto migliorare senza usurarti. Spesso si tende ad andare oltre i propri limiti, a far leva sullo sforzo per raggiungere gli obiettivi desiderati, ma è qualcosa che a lungo andare si paga. Un’altra strada c’è: le nuove frontiere della neuroscienza ci rivelano un potere immenso per poter migliorare senza danneggiarci, ossia utilizzare la plasticità del cervello, la sua capacità di modificarsi continuamente e per tutta la vita. La bella notizia è che puoi utilizzare questa plasticità a tuo vantaggio, informando il cervello tramite gli stimoli sensorimotori, ossia i movimenti del corpo e le sensazioni che ne derivano. E’ l’approccio del Metodo Feldenkrais, fondato da un insigne scienziato del Novecento che fu pioniere del principio di neuroplasticità. Per tornare alla corsa, come ogni movimento umano essa richiede la partecipazione dell’intera organizzazione muscolo-scheletrica. E’ su questo insieme, integrato con il sistema nervoso, che devi lavorare per poter migliorare senza danneggiarti. Ricordiamoci che agiamo secondo schemi abituali che determinano ogni nostra azione, quindi anche le attività sportive che pratichiamo. Ed è per questo che se eseguiamo esercizi ripetitivi senza consapevolezza de nostri schemi, se essi sono scorretti finiamo per rafforzarli anziché superarli. Per finire poi dal massaggiatore, dall’osteopata, dal fisioterapista e perfino sotto i ferri. Se vuoi evitare tutto questo devi diventare consapevole dei tuoi schemi di movimento per poi esplorarne e acquisirne di più funzionali ed efficaci. Puoi innanzitutto abituarti a osservarti, senza correggerti né giudicarti, semplicemente per conoscere le tue abitudini neuromotorie. In una lezione audio dedicata ai runners suggerisco una pratica di auto-osservazione proprio durante la corsa, prova a farla almeno una volta la settimana, abituandoti sempre più a portare l’attenzione a “come” ti muovi: “Le chiavi per essere uno Smartrunner”. In aggiunta, puoi provare questa lezione del programma SmartFitness, che ti permetterà di sentire la spinta dai piedi alle anche attraverso le ginocchia (un allineamento fondamentale e non così scontato!) e il collegamento con la colonna vertebrale fino alla testa: “SmartFitness: spinta dai piedi e dalle anche”. Se non hai mai praticato il Metodo Feldenkrais, ti ricordo alcuni principi fondamentali per ottenere i risultati. E’ importante infatti ricordare che utilizziamo il movimento per cambiamenti neurologici e non per allenare i muscoli (questi lavoreranno bene di conseguenza). Quindi: esegui la sequenza senza mai sentire uno sforzo o tensioni e sempre in n raggio di comodità e di facilità, mai in modo ripetitivo e automatico, ma sempre con attenzione, curiosità, osservazione sul corpo e sulle sensazioni che ti dà il movimento; stando attento a mantenere un respiro libero, senza tenere i muscoli addominali, facendo molte pause che aiutano l’apprendimento da parte del cervello. Per aiutarti a capire le posizioni indicate nell’audio, puoi guardare le immagini.
E se hai domande, contattami pure! E’ un lavoro molto inconsueto rispetto agli esercizi tradizionali, quindi non è detto che sia di immediata comprensione.
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